Assembramenti in un treno troppo piccolo, nel tragitto da Messina a Palermo. Fermato dalla polizia
Treno viaggia stracolmo di passeggeri, indotti ad assembrarsi in ogni spazio del mezzo per mancanza di spazio, arriva a Palermo Centrale con un ritardo di circa 80 minuti, perché viene fermato dalla Polizia a causa del sovraccarico di gente, in quanto troppo piccolo rispetto alla mole di persone che lo frequenta abitualmente.
E’ ciò che è accaduto durante la mattinata di lunedì 15 marzo 2021, sul treno partito da Messina alle ore 4:50, con arrivo previsto a Palermo Centrale alle 7:47, condotto a destinazione con ben 80 minuti di ritardo. Un treno troppo angusto, meno capiente del solito, di lunedì mattina, frequentato da numerosi lavoratori e studenti pendolari che abitualmente si spostano a quell’ora, da Est ad Ovest della Sicilia e viceversa, soprattutto ad inizio e a fine settimana. Si sono creati assembramenti, mancava lo spazio tra chi era seduto, gente anche in piedi ammassata senza distanziamento. Si è rivelato un tragitto movimentato e insidioso per i passeggeri che viaggiavano da Messina a Palermo.
Numerose e giustificate lamentele si sono alternate tra i viaggiatori, finché il treno è stato costretto a fermarsi e a trattenersi per molto tempo alla stazione di Cefalù, in presenza del corpo di Polizia, ritenuto “troppo pieno” e quindi rischioso per l’incolumità di tutti, vista e considerata l’attuale emergenza sanitaria in corso, con la Sicilia in zona arancione.
Disagi, malumori e tanta amarezza sono subentrati in chi viaggiava, pagando le spese per una colpa che non apparteneva di certo a chi usufruiva del servizio. Si tratta di un percorso che in realtà dovrebbe svolgersi in modo rapido, sicuro e semplice e invece si trasforma in un vero e proprio “viaggio della speranza”.