Mani che scrivono, volti che si nascondono. Calunnie rivolte a dei lavoratori santangiolesi
Uno scritto anonimo dai toni diffamatori circola dal mese di Luglio a Sant’Angelo di Brolo, paese in provincia di Messina, provocando indignazione a causa della meschinità e bassezza dei contenuti.
Si tratta di un documento anonimo intriso di falso vittimismo in cui si vuole accusare il paese di avere la mafia al proprio interno. Ma è una lettera che, analizzandola per bene, in realtà si mostra invece come un vero e proprio atto di mafia. Piena di toni offensivi, degradanti, minacciosi, allusivi e manipolatori in cui si evince una carica di cattiveria gratuita. All’interno del testo si leggono numerose insinuazioni con nomi e cognomi delle vittime prese di mira, tra cui commercianti, artigiani e lavoratori che cercano di tenere vivo col proprio operato Sant’Angelo di Brolo. Sotto assedio in particolar modo sono finiti i proprietari del locale Kiosko Bar, sito in via Pozzo Danile. Ma non sono i soli, anche le Forze dell’Ordine rientrano nel mirino delle parti offese.
Vincenzo Siragusano e Maria Cotugno, i due giovani coniugi che insieme gestiscono ormai da qualche anno la propria attività commerciale del Kiosko Bar risultano essere tra i principali sacrificati, perchè colpiti in questa lettera da varie denigrazioni. Entrambi esprimono tutta la loro rabbia e delusione riguardo lo spiacevole accaduto, anche perchè genitori preoccupati per l’incolumità dei propri bambini.
Le parole di Vincenzo rilasciate a TIFEO racconta:-“Siamo in un piccolo paese e non è corretto buttare fango sulla gente che lavora onestamente come noi e sempre a testa alta, con molti sacrifici sulle spalle. Mi spiace che le altre attività non abbiano mostrato solidarietà nei nostri confronti. Si tratta di un attacco mirato e fatto a livello politico e personale. Io personalmente ho esposto denuncia verso ignoti, ma vorrei che chi ha scritto questa lettera si faccia avanti”-.
Ad inizio epistola si legge quanto segue: “Siamo dei cittadini di Sant’Angelo di Brolo, tra cui dei piccoli esercenti che svolgono le loro attività di bar, trattorie e negozi di generi alimentari onestamente”. Chi c’è dietro? Un fantomatico gruppo di probabili scrittori emergenti di non si sa chi o cosa, rimasto nell’anonimato, che mette su carta pensieri alquanto offensivi e subdoli nei confronti di tutta una comunità? Oppure è semplicemente qualcuno che soffre di noia e insoddisfazione e che ama trascorrere il proprio tempo confondendo i lettori con la manipolazione e sputando veleno a zero sull’intero paesello, cercando di scuoterne la serena tranquillità? In entrambe le ipotesi, certo è che tale bravata non giova alla popolazione ed è sintomo di una forte degenerazione morale e civile, perchè nessuno può sentirsi giudice arbitro delle vite altrui denigrandole.
La gravità della situazione risiede nella evidente mentalità arcaica e disonesta di chi si approccia a colpire in modo meschino il prossimo, non mettendoci nemmeno la propria firma. Si tratta di atteggiamenti provocatori e poco piacevoli che tentano di ottenere un tornaconto utilizzando metodi deleteri.
Tutti i cittadini santangiolesi devono pertanto ritenersi colpiti e offesi nella propria identità e dignità di oneste persone che vivono in un luogo dove per andare avanti sono necessari enormi sacrifici e tanta solidarietà. Questa lettera denota un ritorno al primitivo e non aiuta lo sviluppo economico e morale verso il progresso.