Fare in quarantena di necessità virtù, imitando Newton
La quarantena forzata può spingere tutti a trasformare uno stato di necessità in virtù, come fece lo scienziato Newton durante la peste di Londra del 1666.
Un esempio grandioso ci viene dato proprio dallo scienziato Isaac Newton appena ventiquattrenne, che nel 1666 fu costretto a rimanere chiuso nella sua tenuta di campagna in quarantena volontaria, a causa di un’epidemia di peste che stava colpendo e decimando la città di Londra. Fu proprio in questo periodo che Newton elaborò alcuni tra i suoi più geniali scritti accademici e principali teorie che lo resero famoso, tra cui quelle sulla gravità, sul calcolo, sull’ottica.
Perchè non prendere quindi spunto da questo eccezionale ed esemplare accadimento? Diceva San Girolamo “facere de necessitate virtutem” (340-420), cioè un invito a fare con buona volontà d’animo, le cose che bisogna obbligatoriamente compiere e renderle ingegnose. Così, ecco che vengono tirati fuori la creatività e l’estro che spesso si tenevano sepolti, a causa della frenesia della vita quotidiana a cui si era abituati, prima della pandemia.
Tra le attività più praticate adesso, tra le mura domestiche, c’è in primis quella della cucina, con la preparazione di prelibati e originali manicaretti, soprattutto in vista delle festività pasquali appena trascorse. Ad esempio tantissimi sono coloro i quali hanno ricominciato a fare il pane, antica arte legata da sempre alle nostra cultura culinaria italiana.
Un’altra tendenza sana per far scorrere in modo sereno le ore dentro casa e per arricchirsi interiormente è di sicuro anche la lettura di un buon libro o di qualsiasi cosa possa servire a stuzzicare l’intelletto. Spesso e volentieri, non si trovava mai il tempo per dedicarsi alla lettura, perchè troppo presi sempre da altro. Ora invece sono in molti ad osservare questo utile esercizio per la mente e la fantasia, aumentano i lettori e questo è di certo molto positivo. C’è chi legge poesie, chi romanzi, chi quotidiani, chi fumetti, ecc. Non interessa cosa si vada a leggere, l’importante è che lo si faccia. Ciò rende ovviamente il terreno fertile per la scrittura, che si sa, nasce da altra scrittura.
Si sta fermi, non si può andare in palestra per tenersi in forma, nè fare sport all’aperto. Tante però le testimonianze di chi ha iniziato a dedicarsi lo stesso alla cura del proprio corpo anche stando in casa. Qualcuno dipinge, qualcun altro suona. C’è chi crea, chi perfeziona e mette in pratica le proprie doti artistiche per elaborare manufatti con svariati materiali. Una buona parte di popolazione studia oppure fa studiare, dunque c’è chi isegna e chi impara, stando seduti davanti ad un computer.
Alla fine ecco che viene fuori una bella e colorata realtà: ci si rende conto di essere un popolo di artisti, artigiani, poeti, scrittori, sognatori e chi più ne ha più ne metta. Tutto questo tornerà ad essere di grande utilità quando l’emergenza sarà finita. Ci si potrà avvalere delle proprie capacità per mantenere alto l’ingegno e metterlo in pratica per riscrivere un nuovo capitolo di vita e perchè no, per effettuare nuove scoperte.